La Carriera di Narciso Pezzotti
Pezzotti, originario di Offanengo nella campagna di Cremona, ha sempre mantenuto un profilo basso, preferendo lavorare all’ombra dei grandi allenatori. Egli ricorda come il suo nome sia stato scelto in onore di Patrini, il maestro elementare del paese. Questo umile inizio ha segnato il suo approccio al lavoro, dove ha sempre cercato di essere un “secondo” efficace.
Esperienze con i Grandi Allenatori
Pezzotti ha avuto l’opportunità di lavorare con Bagnoli, noto per la sua “127”, una tattica innovativa che ha segnato un’epoca nel calcio italiano. Inoltre, ha collaborato con Boskov, famoso per le sue frasi che hanno ispirato i giocatori, e con Lippi, il cui tocco ha reso le squadre che ha allenato quasi imbattibili. Queste esperienze hanno arricchito la sua carriera e gli hanno permesso di acquisire una vasta conoscenza tattica.
Aneddoti e Riflessioni
Pezzotti ricorda con affetto le battute con Totti e Ronaldo, mostrando come il calcio possa essere anche un momento di divertimento e leggerezza. Egli racconta anche come sia nata la sua famosa espressione “cervo che esce di foresta”, un aneddoto che rivela la sua capacità di adattarsi e di essere creativo in situazioni difficili.
Il Ruolo del Vice
Pezzotti sottolinea l’importanza del ruolo del vice allenatore, che deve essere in grado di supportare il mister senza mai cercare di rubare la scena. Questo approccio gli ha permesso di lavorare efficacemente con diversi allenatori, contribuendo al successo delle squadre senza mai cercare di essere al centro dell’attenzione.
Conclusione
La vita di Narciso Pezzotti è un esempio di dedizione e passione per il calcio. Attraverso le sue esperienze e i suoi aneddoti, egli offre una visione unica del mondo del calcio, mostrando come il lavoro di squadra e l’umiltà possano portare al successo.